Freddo pungente.
Gennaio 2020, temperatura -6°
Ci troviamo a Santa Caterina di Valfurva e la nostra meta è il rifugio Stella Alpina, mt.2061 (https://www.rifugi.lombardia.it/sondrio/valfurva/rifugio-stella-alpina.html)
Scesi dalla macchina indossiamo le ciaspole e subito partiamo, affrontiamo la salita con entusiasmo per scaldarci, nel giro di dieci minuti la temperatura corporea è stabilizzata, procediamo quindi a passo normale ed ammiriamo il paesaggio che ci circonda, montagne, ghiacciai, boschi innevati… e , come di nostra consuetudine, cerchiamo le impronte delle zampette degli animali, è una zona “famosa” per i numerosi avvistamenti di fauna locale anche se in inverno e , soprattutto di mattina, è sicuramente piu’ difficile riuscire a vederne qualcuno. Ma noi non demordiamo mai.
Raggiungiamo facilmente il rifugio, lungo il percorso troviamo anche degli enormi ghiaccioli per la gioia di Alex che li usa come spade.
Il posto è semplicemente meraviglioso, bisogna respirarlo a pieni polmoni per rendersene conto, qualunque aggettivo per descriverlo sarebbe riduttivo.
Tantissima neve ovunque, dalla terrazza del rifugio in lontananza scorgiamo il ghiacciaio dei forni, dopo pranzo proseguiremo la passeggiata verso il rifugio ” Forni2000″ https://www.forni2000.com/ che è poco distante, il posto è talmente bello e rigenerante che ciaspoleresti tutto il giorno ed oltretutto siamo saliti trainando i bob, perché la discesa la faremo con quelli …
( ps. in rifugio abbiamo gustato un ottimo tipico pranzo, era tutto veramente squisito!!)
Dal rifugio Forni2000, che sembra un vecchio castello (foto sotto) ed e’ davvero molto suggestivo anche se chiuso, proseguiamo verso il rifugio Branca, non lo raggiungiamo perché ormai si sta facendo tardi e dobbiamo scendere a valle prima dell’imbrunire.
La discesa è stata pazzesca, adrenalina pura: io e Alex sullo stesso bob mentre papa’ Ivan ci precedeva. (finchè non l’abbiamo superato … ahhahahah)
Complici le ripide discese prendevamo subito velocità, sembravamo un motoscafo in corsa, io frenavo sia con i piedi (indossavo i ramponi ) che con i freni, chi ci sentiva arrivare immagino vedesse solo due onde giganti di neve al lato di un bob rosso, ma si spaventavano piu’ per le nostre urla di gioia e il “clacson vocale ” di Alex per farli spostare.
Dopo ben mezzora di pazza discesa siamo giunti al parcheggio (sani e salvi) devo dire che ero proprio distrutta (e pure innevata!) ma ci siamo divertiti tantissimo! Non abbiamo foto o video del momento ( eravamo tutti troppo concentrati a non investire le persone o andare fuori pista ) ma solo a ripensarci mi viene da ridere! Di sicuro la miglior discesa con il bob che abbia mai fatto !